La Festa della Terra
Mercoledì 3 Maggio 2017

Alle ore 8.00 alla Chiesa Madonna delle Grazie di Parrano, il parroco Don Mario celebra la Santa Messa e a seguire benedice le Croci preparate secondo la tradizione, con le cannucce, il ramo di olivo benedetto, la foglia di giglio, la candelina; le Croci benedette saranno consegnate a coloro che le hanno richieste (o portate) per poi disporle nei propri campi o orti come da antica tradizione per un buon raccolto.

Alle 9.00 una delle Croci, con una piccola cerimonia, sarà posta nell’orto sinergico della scuola di Parrano insieme ai bambini, alle maestre, ai genitori e alla presenza di tutti coloro che vorranno partecipare.

La tradizione delle Croci benedette si sposa con il futuro ecosostenibile e biodiverso: alle 09.30 al Centro di Documentazione Territoriale avrà luogo un piccolo convegno in cui, il graditissimo ospite, Mario Iacomini, “ cuoco custode”, intervistato dal giornalista Piero di Pasquale, presenta una riflessione su “Futuri EcoSostenibili e BioDiversi”.

All’evento sarà presente anche il dott. Vincenzo Nuccetelli, ex Sindaco di Scurcola Marsicana, città biodiversa, che ha partecipato ad EXPO 2015.

Il convegno vedrà anche la partecipazione della classe I° e di alcuni studenti della classe III° dell’Istituto Agrario di Fabro che presenteranno i loro studi su “Ambiente e Biodiversità, le Tane del Diavolo
Il saluto del Sindaco, Valentino Filippetti, concluderà l’evento.

Il 3 maggio una delle feste piu’ importanti della Santa Croce si teneva alla BADIA di Ficulle, il luogo dove fu infeudato il castellano di Parrano.http://www.comune.ficulle.tr.it/it/senza_titolo.html


MATERIALI

Futuri EcoSostenibili e Biodiversi / Le Proposte di un CuocoCustode

Non ci può essere un “Futuro EcoSostenibile e Biodiverso” senza il rispetto della Biodiversità Culturale. È quanto sostiene e dimostra con le sue ricerche, iniziate nel 1998, l’abruzzese Mario Iacomini, chef di Osteria Futuro, definendosi Cuoco Custode.

Come? Il come è raccontato dallo stesso Iacomini nel suo saggio-manifesto Rinascimento del Gusto. Carovanando fra due Mari (Palombi Editori – 2010), nel quale propugna, tra l’altro, il <<superamento della ‘Filiera – Alimentare – Corta’>> cioè il rapporto diretto produttore-consumatore <<per l’adozione della ‘Filiera di Custodia (EcoSostenibile) e Biodiversa’>>, proprio riferendosi al valore della Biodiversità Culturale. Il saggio, frutto insieme ad altri di un piano di sperimentazione finanziato nel 2008 dal MATTM, sarà approfondito nell’evento in programma il 3 maggio a Parrano.

Il dibattito verrà introdotto da segmenti narrativi del docfilm GustandoFuturo. Lo stato delle Cose e le Possibili Prospettive/Concetti per l’Educazione Alimentare (finanziato nel 2012 dal MIUR e prodotto da CURSA-MondiVivo), in cui viene illustrata, nelle sue implicazioni culturali, la “Nuova Visione dell’Educazione ad una Alimentazione Sana e allo Sviluppo EcoSostenibile, per la nascita di nuovi sistemi territoriali ” elaborata dall’autore e sperimentata dal 2000/’03 nel comprensorio marsicano (AQ), e che dal 2008 – così come le azioni a supporto della “Filiera di Custodia…”- ha trovato una ulteriore fase di attuazione con il piano di intervento Scurcola Marsicana Città Biodiversa. All’evento, promosso e organizzato dal Comune di Parrano in collaborazione con l’Ass. Cult. Tempi Moderni e con Osteria Futuro, parteciperanno, oltre all’autore, il giornalista Piero Di Pasquale e l’ex Sindaco della cittadina marsicana Vincenzo Nuccetelli il quale opererà una sintesi delle attività sviluppate negli anni nel territorio del proprio comune. “Con questa iniziativa – spiega il Sindaco di Parrano, Valentino Filippetti – si prosegue il laboratorio avviato dalla nuova amministrazione teso a costruire con la cooperazione,,la condivisione e la collaborazione un Futuro EcoSostenibile e Biodiverso per i nostri territori”.

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CROCI DI CANNE

Il giorno di S. Croce (3 maggio) è ancora viva nel territorio cingolano la tradizione di piantare nei campi una croce fatta di canne sulla quale vengono posti dei ramoscelli di ulivo benedetti la Domenica delle Palme o nel giorno di S. Pietro Martire (29 aprile). Lo scopo di questo rituale è quello di proteggere le colture dai temporali e dalla grandine.

L’uso della palma benedetta come scongiuro è piuttosto antico. «Padre Prospero Domenico Maroni nelle sue “Decisiones prudentiales” lo condanna insieme alla catena del fuoco, nel paragrafo 55 del capitolo “De’ superstitiosi in generale” riportato da Giovanni Crocioni a pag. 78 del volume “Superstizioni e pregiudizi nelle Marche durante il ‘600” pag. 55 “Quelli che pongono fuori dalla finestra la catena per far piovere, o pure la trascinano per casa, quando tempesta, a ciò non abbia a tempestare, né far danni; o pure bruciare le palme benedette, dicendo che il fumo di esse trattengono (sic) la tempesta”» (Anna M. Eustacchi-Nardi, Contributo allo studio delle Tradizioni Popolari marchigiane, Leo S. Olschki Editore, Firenze 1958 in B. Salvucci (a cura di), Dall’Olivo all’olio. Storia, tradizioni, miti e curiosità, Pollenza 2002, p.193).

Di questa tradizione si hanno testimonianze anche in altre zone dell’Italia centro-meridionale. In Toscana, a S. Stefano di Calcinaia (Lastra a Signa, Firenze) “per impedire che un fulmine cada su di un pagliaio i contadini mettono sulla cima di esso una croce fatta con canne, un ramo d’ulivo benedetto e un fiocchetto rosso”. In Umbria, a Monteleone di Orvieto (Terni) il 3 maggio “era la festa della Confraternita del Crocefisso: nella chiesa omonima si svolgeva una solenne messa e funzioni religiose con la benedizione delle piccole croci da mettere nei campi fatte di canne, adorne delle candeline benedette il giorno della Candelora e dei ramoscelli d’ulivo della domenica delle palme”. In Molise, a Casalciprano (Campobasso) durante i festeggiamenti del Patrono San Cristanziano “si celebra la santa messa in suo onore e vengono benedette alcune croci realizzate con canne, le quali verranno poste all’interno dei campi per proteggerli da avversità atmosferiche”. In Puglia, a Otranto (Lecce) “…molto spesso, questi rametti [di ulivo] tornavano nei campi, negli orti, nelle vigne, tra i prati, dove i contadini, fissandoli su una canna, li sistemavano al centro del podere. Questo rito aveva la funzione di rendere fertile il terreno e di propiziare un buon raccolto”. In Calabria, a Caria (Vibo Valentia) “il 3 maggio invenzione della Santa Croce i contadini portavano (e ancora oggi portano) nei loro campi una Croce fatta di canne e ornata da rametti di ulivo benedetti in chiesa la domenica delle palme; al termine della mietitura questa croce veniva portata sull’aia e inalberata sulla sommità delle biche”.

INFO: https://tradizioniditalia.wordpress.com

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